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la bava sua lungi da lui. S effonde 5
l alito salso alla novella aurora.
Vengono e vanno in un sussurro l onde.
Sembra che l una dopo l altra salga
per veder meglio. E chiede una, risponde
l altra, spiando tra quei mucchi d alga& 10
ii
 Chi �? Non so. Chi sei? Che fai? Pi� nulla.
Dorme? Non so. S�: non si muove. E il mare
perennemente avanti lui si culla.
Noi gli occhi aperti ti baciamo ignare.
Che guardi? Il vento ti spezz� la nave? 15
Il vento vano che, s�, �, n� pare?
E tu chi sei? Noi, quasi miti schiave,
moviamo insieme, noi moriamo insieme
cost� con un rammarich�o soave&
Siamo onde, onda che canta, onda che geme& 20
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanni Pascoli - Nuovi Poemetti
iii
Tu guardi triste. E dunque tua forse era
la voce che parea maledicesse
nell alta notte in mezzo alla bufera!
Noi siamo onde superbe, onde sommesse.
Onde, e non pi�. L acqua del mare � tanta! 25
Siamo in un attimo, e non mai le stesse.
Ora io son quella che gi� l� s � franta.
E io gi� quella ch ora l� si frange.
L onda che geme ora � lass�, che canta;
l onda che ride, ai piedi tuoi gi� piange. 30
iv
Noi siamo quello che sei tu: non siamo.
L ombre del moto siamo. E ci son onde
anche tra voi, figli del rosso Adamo?
Non sono. � il vento ch agita, confonde,
mesce, alza, abbassa; � il vento che ci schiaccia 35
contro gli scogli e rotola alle sponde.
Pace! Pace! � tornata la bonaccia.
Pace! � tornata la serenit�.
Tu dormi, e par che in sogno apra le braccia.
Onde! Onde! Onda che viene, onda che va&  40
170
Letteratura italiana Einaudi
Giovanni Pascoli - Nuovi Poemetti
LA MORTE DEL PAPA
i
�Oh! nonna! il Papa� uno grid� �sta male!�
un seggiolaio che da Montebono
sal�a lungo Corsonna: �� sul giornale�.
Andava all Alpe, dove pi� non sono
che greggi erranti, e dove non si sente, 5
fuor che di foglie al vento, altro frastuono;
o il solitario scroscio del torrente
dopo un acquata, o il conversar tranquillo,
presso le bianche nuvole, di gente,
che non si vede, intorno cui lo squillo 10
de campanacci va per le pratina
odorate di menta e di serpillo.
La vecchietta filava. A lei vicina
una sua pecorella da guadagno
strappava ciuffi d erba pannocchina. 15
Essa filava all ombra d un castagno
centenario, e parlava alla sua recchia.
Infilato nel braccio era il cavagno.
E tra ch ell era dura un po d orecchia,
e che il cielo echeggiava di cicale, 20
aspre dal sole, a mezzod�; la vecchia
�Chi?� disse. �Il Papa�. �Il Papa, che?� �Sta male�.
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanni Pascoli - Nuovi Poemetti
ii
Alz� le braccia col cavagno e il fuso,
al cielo azzurro, e mormor�: �Madonna
del Carmine!� La recchia lev� il muso. 25
�Siete d et�, l uomo riprese: �eh nonna?
Ma voi siete altra tiglia! A voi fa prode
l aria di monte e l acqua di Corsonna�.
Ma la vecchina non sent� la lode.
Smerlucci� tra i castagni, quasi intorno 30
fosse, a qualch ombra, l angiolo custode.
Ell era nata lo stesso anno e giorno!
E da vent anni le diceva il cuore
che farebbero insieme anche il ritorno.
�O dunque c � la diceria, che muore?� 35
�Pi� troppo!� Dunque non vedrebbe il rosso
delle fragole e il nero delle more!
�Addio  n salute!� �Addio�. �L uno pel fosso,
e l altra prese per uno sgaruglio.
Avea le gambe flosce, il fiato grosso. 40
Tornava a casa. O Vergine di luglio!
o bianca nuviletta del Carmelo!
La recchia dietro lei qualche cespuglio
brucava, e poi stradava con un belo.
iii
�Ta ta, Nina, ta ta�. Come gagliardi 45
172
Letteratura italiana Einaudi
Giovanni Pascoli - Nuovi Poemetti
eran quei tre castagni suoi! Che m�sse!
che cimi! E la chioccetta era nei cardi!
Il suo figliolo quando vi cogliesse,
nella sera che accecano il metato,
s�, penserebbe a farle dir due m�sse. 50
Buttar due lire uguanno non fa stato.
Uguanno � annata, se non � lo strino
che c entri prima ch abbiano animato.
La vecchietta era giunta al casalino;
ma non l antico suo pai�l di rame 55
appese alla catena del camino.
Era avvilita, a non le facea fame!
Mise un lenzuolo bianco al sacconcello,
ma prima un poco ne rum� lo strame.
Poi si port� su l uscio uno sgabello. 60
Sed� movendo ad or ad or la bocca.
Aspett� che venisse il suo gemello.
Sgranava qualche rappa nella cocca
del pannello, e chiamava Curre! Curre!
Poi, rinfilata nel pensier la r�cca, 65
filava in mezzo alle montagne azzurre.
iv
Dan dan& dan dan& Passava un carbonaio
col suo muletto. �O Chiozza, se vedete
il Ciampa, il mi figliolo di Renaio,
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanni Pascoli - Nuovi Poemetti
ditegli, se non � per le faggete, 70
che non l ho visto da non so mai quanto,
e che cammini. E ditel anco al prete.
Venga di quella via con l olio santo�.
�Servir�. Ma che avete? O che vi sente?�
�O Chiozza, � l ora che par poco il tanto!� 75
�Che dite, nonna?� �Anzi non par pi� niente!�
�Coraggio!� �Pi� che vecchi, non si campa.
Da Roma il Papa ha da venire& � �O gente!�
�E voi sapete leggere?� �La stampa�.
�Che scrivono?� �Che muore�. �Ecco, tra poco 80
andr� con lui. Se lo vedete, il Ciampa,
il mi figliolo& � Ella parlava fioco,
l altro ripiva. Le montagne in faccia
brillavano d un grande orlo di fuoco.
Dan dan& Sul petto ella pieg� le braccia. 85
Dovean sonare Avemarie dintorno.
Dan dan& dan dan& Era finita l accia,
e pieno il fuso, e terminato il giorno.
v
Il giorno dopo il Ciampa (era ai vincigli
poco lontano) entr� senza picchiare 90
col pi� piccino dei suoi sottofigli.
La trov� che sfaceva col cucchiare
nel laveggino nero una brancata
di farina, in ginocchio al focolare.
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanni Pascoli - Nuovi Poemetti
�C ha detto il Chiozza, ch �rite malata?� 95
�Oh! Gigi! Ahim� che tremo ho fatto! Provo
se mi fa bono un po di farinata�.
�Pi� bono, o mamma, vi farebbe un ovo�.
�Con l ova abbiamo da comprare il sale�.
�O dunque, mamma, cosa c � di novo?� 100
�Forse, figliolo, c � pi� ben che male�. [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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